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Sei una persona autodistruttiva? 7 Segnali di allarme.

In teoria, cerchiamo tutti la felicità e agiamo seguendo le sue orme. In pratica, molti esseri umani non seguono questo schema. Al contrario, senza sapere perché, fanno cose che danneggiano se stessi. Stiamo parlando di una persona autodistruttiva.
 
Una persona autodistruttiva non agisce in modo volontario. Quello che di solito accade è che si sente male, ma non riesce a identificare esattamente il motivo. Quindi, sviluppa comportamenti che fanno male a se stessa.
Abbiamo tutti questo lato da qualche parte dentro di noi.
Tuttavia, alcuni lo trasformano nella loro personalità principale. Quello che succede a una persona autodistruttiva è che spesso si incolpa per cose reali o anche immaginarie.
 
Vediamo i sette tratti più importanti di una persona autodistruttiva.
Nella storia degli uomini ogni atto di distruzione incontra, prima o poi, una risposta con un atto di creazione. -Eduardo Galeano-
 
1. Reagire con tristezza o irritazione quando si ottiene qualcosa di importante
 
Anche se sembra strano, una persona autodistruttiva sente un vuoto insondabile quando conquista un obiettivo importante. Avendo lottato intensamente per l’obiettivo, alla fine non è in grado di provare soddisfazione quando finalmente lo raggiunge.
 
Ciò che prova quando si confronta con questi trionfi è una certa tristezza e talvolta rabbia. Quasi sempre cerca di sminuire i suoi risultati. Dichiara che è assurdo sentirsi felici per una cosa così sciocca. Questo è un chiaro segno che è autodistruttivo.
 
2. Provocare gli altri e poi sentirsi in colpa
 
Una persona autodistruttiva di solito è piuttosto combattiva. Non sa il motivo. ed è anche generatrice di polemiche. Se altri dicono “sì”, dice “no”. Se altri dicono “bianco”, dice “nero”.
Nelle discussioni con gli altri, non è insolito per lei diventare verbalmente aggressiva o usare un linguaggio sconsiderato. Passata la tempesta, si sente terribilmente in colpa per aver scatenato la disputa e si sente anche in colpa per quello che ha detto e per come lo ha detto. Diciamo che adotta una contraddizione comportamentale.
 
3. Non riconoscere di sentirsi bene, anche quando è vero
 
Per qualcuno autodistruttivo niente è mai abbastanza. La loro principale difficoltà è provare soddisfazione, in particolare per qualcosa che hanno fatto per se stessi. Si concentrano sulla macchia scura sul foglio bianco.
Se capita che si sentano bene o vedi realmente che stanno bene, si sentono infastiditi. Diranno che hai torto. Potrebbero persino sentirsi allarmati. Cercheranno dentro di sé ragioni per smettere di sentirsi bene e per confermare la loro posizione soggettiva di disagio.
 
 
4. Non mantenere le promesse fondamentali per il raggiungimento dei propri obiettivi
 
 
Una persona autodistruttiva si boicotta da sola. Insiste sul fatto che lo fa in modo inconscio. Così dimentica le riunioni chiave o rimane addormentata o sbaglia l’orario di un appuntamento importante.
È come se per lei fosse imperativo eludere qualsiasi forma di benessere a cui potrebbe avere accesso. Quando perde grandi opportunità, a causa di questa apparente dimenticanza o distrazione, trova una nuova ragione per continuare a rimproverarsi.
 
5. Una propensione a sacrificarsi per gli altri
 
Non solo è positivo, ma può essere molto costruttivo fare le cose per gli altri. Nel caso di una persona autodistruttiva questo tipo di atto altruistico assume un altro significato.
 
Sembra che trascurino regolarmente se stessi per migliorare la vita degli altri.
Con relativa facilità rinunciano al proprio benessere per consegnarlo a un altro. Sono capaci di non lasciare un soldo per se stessi per aiutare qualcun altro, o per adulare qualcuno con un gesto costoso. In fondo, si sentono in colpa per qualcosa, generalmente immaginario, e questa eccessiva generosità è una forma di castigo e redenzione.
 
6. Non difendersi di fronte agli abusi, tratto di una persona autodistruttiva
 
Una persona autodistruttiva non sa come difendersi. In realtà, non sente di avere il diritto di proteggere i propri interessi. Ha un’opinione così bassa di se stessa che sente che non vale la pena sprecare risorse per evitare il dolore.
 
In un modo o nell’altro, questo tipo di persona sente che gli altri hanno il diritto di abusarne. Molti di questi comportamenti autodistruttivi iniziano proprio con qualche tipo di abuso in tenera età. Quindi, presumono che sia “normale”.
 
7. Boicottare relazioni funzionanti
 
Per una persona autodistruttiva è difficile stabilire legami efficaci con gli altri. In fondo sono convinti di non essere degni di amore o attenzione. A volte, anche nelle amicizie. Si sentono in questo modo perché non apprezzano se stessi.
 
Se stabiliscono un buon rapporto con qualcuno, si sentiranno strani. Dentro c’è una voce impercettibile che dice “qualcosa sta andando storto”. E così si rivolgono ad avventure, ossessioni e persino abusatori, danneggiando le loro buone relazioni.
 
Una persona autodistruttiva soffre molto e fa soffrire gli altri. A volte il problema è così intrattabile che fondamentalmente vivono in solitudine. Il loro potenziale di crescita è sempre limitato.
 
Se ti riconosci in qualcuno dei casi sopraelencati o conosci qualcuno che si sente così, sarebbe meglio rivolgersi subito ad un professionista di supporto.
Il coaching può esserti di aiuto nel momento in cui questo disagio non diventa una patologia.
 
Chiamami per una consulenza, ne parleremo e capiremo se è il percorso adatto per te.
SEPARATAMENTEINSIEME.

Sei anche tu un genitore single? Ecco come vivere meglio insieme ai nostri figli

Paola è una mamma single con una figlia di nove anni, che ha allevato da sola da quando Carolina era una bambina. “La parte più difficile dell’essere un genitore single è non avere nessun supporto quando Carolina si comporta in modo scorretto, quando non mi ascolta, e io non so proprio cosa fare. Sto davvero diventando ansiosa per la sua adolescenza. Non sono sicura di poterla “tenere in pista” da sola: è così ostinata.”

 

Paola è lontana dall’essere sola, anche se la monogenitorialità è uno dei lavori più difficili del pianeta, questo è vero, tuttavia più del 50% delle famiglie in Europa è guidato da una sola madre o padre . Gran parte del tempo in cui un genitore lavora a tempo pieno, cerca di mantenere la casa, oltre a tutto ciò che fornisce al figlio, alle volte, è ripagato con capricci, disubbidienze e risposte arroganti.

A peggiorare le cose ci sono i sensi di colpa che molti genitori single provano, questo mette a repentaglio il lavoro che sta facendo per crescerlo, da solo, nella giusta direzione con regole e principi. Quindi cosa puoi fare per mantenere la fiducia in te stesso e la pace nella tua casa?

  1. Ricorda che “due” sono una famiglia

Un genitore single con un figlio, è una famiglia. Nella società, quasi tutto è attribuito ai genitori single e alle famiglie distrutte, ed è molto triste perché non è vero. La cosa più importante non è il numero di genitori in casa, ma chi fa il genitore. Chiedo spesso ai miei clienti: “Non conosci genitori single che hanno allevato figli bravi, realizzati?” la risposta è sempre : “SI”.

Quindi, invece di pensare, “Siamo una famiglia distrutta”, diciamo, “Siamo una famiglia monoparentale” , è solo un tipo diverso di gruppo. Ritengo che essere un genitore single di successo risieda nella tua percezione. 

Con questo intendo che i genitori single pensano spesso che sia più difficile per loro. È così facile pensare che l’erba sia più verde dall’altra parte, eppure quando hai una famiglia con due genitori, il tuo coniuge potrebbe non essere così accondiscendente: di solito c’è un genitore che preferisce essere più severo e uno più indulgente, e poi si combatte su chi ha ragione. Una grande parte del cambiamento delle tue percezioni sulla genitorialità single è se vedi la tua situazione in modo diverso.

Cerca di vedere la situazione della tua famiglia come un’opportunità piuttosto che un fallimento. Non fraintendermi, non sto dicendo che non ci siano difficoltà nell’essere una mamma o un papà single, ma ci sono anche dei vantaggi da tenere presente.

  1. Rinuncia alla tua colpa

 E’ una realtà che i tuoi figli, crescendo, prenderanno sempre più forza e ruolo, in famiglia. Se un genitore single si sente in colpa per lo scioglimento del matrimonio, per la sua capacità di adempire finanziariamente ai propri doveri o per qualsiasi altra ragione, i bambini si faranno forza di questo, perché se ne accorgeranno e vi si rivolteranno contro, facendovi sentire inadeguati, sbagliati e incapaci.

Se invece sarai sincero/a e assertiva/o dicendo: “Questo è il modo con cui ritengo che la nostra famiglia debba crescere, faremo del nostro meglio, farai tu del tuo meglio affinchè noi cresceremo al massimo”, il bambino riprende quella fiducia, sicurezza e si impegnerà a sua volta. Non sentirti in colpa, non cercare di  “inventare qualcosa” coi figli, altrimenti i bambini si sentiranno autorizzati nel non crederti più e quindi nel mentirti a loro volta.

  1. Fai sapere ai tuoi figli che sono necessari in famiglia

Uno dei maggiori problemi con i bambini di oggi è che non sono “necessari” in famiglia. Non hanno abbastanza responsabilità e non sono tenuti a soddisfare quelle che hanno. Ma un genitore single può dire sinceramente: “Siamo una squadra, possiamo condividere la responsabilità”. Dai ai tuoi figli l’opportunità di sentirsi necessario e apprezzato. Dare loro delle vere responsabilità a casa, come aiutare con il bucato o la cena (a seconda dell’età del bambino). I genitori single possono considerarla un’opportunità e dire “Wow, ho veramente bisogno dei miei figli”.

  1. Risolvete i problemi insieme

  Più li coinvolgi in: “Qual è il problema e qual è la soluzione?”, più si sentiranno motivati ​​a seguire quelle regole. Penso che i problemi sorgano quando i genitori iniziano a dettare le regole, e i genitori single possono ritenere di dover essere più punitivi per mantenere il controllo. Abbiamo tanta paura che se non aggiungiamo una punizione, lasceremo che il bambino se la cava con poco.

Credo nel permettere ai bambini di sperimentare le conseguenze delle loro scelte.

Se il tuo figlio è disattento, va in bicicletta sul vialetto e viene investito, un genitore potrebbe punirlo dicendo “OK, non ti comprerò mai una moto e questa estate non puoi più andare in bici”. Non consideri che ha già vissuto la sua conseguenze di ciò che è accaduto? Si è fatto/a male, ha perso la sua bici. Invece, se ti concentri sulle soluzioni con i tuoi figli, puoi aiutarli a essere più responsabili. Quindi potresti dire: “Sono disposto a sedermi e pensare con te su come puoi guadagnare un po’ di soldi per comprare una nuova bicicletta”(dipende dall’età del figlio o figlia, ovviamente). Trovate una soluzione insieme. È una questione di consapevolezza, così puoi concentrarti sulle soluzioni.

  1. Quello che succede a casa dell’ ex rimane a casa dell’ex

Quando è coinvolto un altro genitore o un ex-coniuge, le cose possono complicarsi, specialmente se le regole dell’altra famiglia in cui il bambino trascorre il proprio tempo sono diverse. Spesso i bambini cercheranno di negoziare con te in base a quello che succede a casa tua. Quando i tuoi figli non vogliono seguire le regole della tua famiglia, puoi dire: “Questo è il modo in cui facciamo le cose nella nostra casa”. Non lasciarti ricattare o controllare dall’ ex e dalle regole (o la loro mancanza) della loro casa.

  1. Avere incontri familiari regolari con i figli

 Questo è importante per tutte le famiglie, ma è particolarmente utile per i genitori single in quanto serve a fornire una struttura. Siediti una volta alla settimana e concentrati su ciò che sta accadendo in famiglia. Consiglio ai genitori di iniziare l’incontro con i complimenti, di verbalizzarli e poi concentrarsi sulle soluzioni ai problemi che stanno crescendo. Potresti dire “caro/a, apprezzo molto il modo in cui hai tenuto pulita la tua stanza ultimamente, bel lavoro!.”

Fai il giro del tavolo e chiedi a tutti di dire qualcosa di buono su ogni persona presente. Quindi lavora insieme come una famiglia per stabilire nuove regole.

Con le riunioni familiari, i figli si sentono necessari, dotati di poteri e motivati ​​ad assumersi le proprie responsabilità. Si sentono ascoltati, valutati, presi sul serio. I figli si ribellano se percepiscono che continuiamo a cercare di togliere il loro potere. Abbiamo bisogno di iniziare a consentire ai nostri figli di usare il potere che stanno avendo in modo rispettoso per tutti. Ecco perché amo le riunioni di famiglia.

Puoi anche utilizzare le riunioni di famiglia per elaborare idee per attività che vorresti fare tutti insieme: ognuno può dare un suggerimento. Anche se il tempo è un premio per i genitori single, ricordati di pianificare il tempo per il divertimento con loro. Non deve costare per forza tanto denaro, purchè sia del tempo condiviso e apprezzato da tutti i componenti della famiglia.

Non sempre è facile mettere d’accordo tutti, soprattutto se si hanno figli di sesso opposto e con età diverse, in quel caso cerca di dividere i tempi di frequentazione dell’uno e dell’altra in modo da viverli separatamente e in armonia entrambe. Questo ti aiuterà a rafforzare la tua famiglia e ti metterà sulla strada del successo dei genitori single.

Genitorialità positiva: 5 regole per aiutarti ad affrontare il comportamento negativo dei figli in modo più positivo

I tuoi figli ti fanno impazzire? Se ti è mai stato chiesto di descriverli, dopo aver detto :”È un bravo ragazzo, ma …”,  aggiungeresti le parole come “provocatorio”, “lamentoso”, “immotivato”, “irrispettoso”, “arrabbiato” o “esigente”? Aggiungendo solo  alcuni lati positivi qua e là?

Se i negativi nella tua mente sono più grandi dei positivi, la prima cosa da capire è che è naturale. Dopo tutto, noi genitori siamo umani, il che significa che tendiamo a cercare ciò che è sbagliato nella nostra progenie, così che possiamo concentrarci su ciò che dovremmo “sistemare” in essi. In qualche modo questo ci tranquillizza; crediamo di migliorare le loro possibilità di sopravvivenza a lungo termine in un mondo spesso difficile.

Fermare la ricerca di ciò che temiamo è un’abilità genitoriale e di apprendimento importantissima da imparare.

Il problema è, tuttavia, che se passiamo la maggior parte del nostro tempo a preoccuparci, a sistemare e cercare di dare forma ai nostri figli in ciò che pensiamo dovrebbero essere, ci mancano i lati positivi di chi sono realmente.

La buona notizia è che è effettivamente più efficace guardare l’immagine bilanciata se si vuole influenzare positivamente figlio/a  e mantenere la comunicazione aperta tra di voi. Ti aiuterò a “cambiare le lenti negli occhiali” in modo da poter vedere i comportamenti negativi di tuo figlio in una luce più positiva – o almeno più accurata!

Ecco cinque regole per iniziare:

Regola 1: smetti di cercare ciò che temi

Quando la tensione aumenta, i genitori possono avere la tendenza a cercare prove di ciò che temono. Avevo un amico che era così spaventato che suo figlio fosse un perdente che lo teneva sveglia di notte. Lui stesso aveva lottato socialmente per tutta la vita.

Per affrontare la paura per suo figlio, girava nel cortile della scuola durante la ricreazione, per cercare prove per confermare la sua convinzione negativa su di lui,  ossia non aveva amici. Certo, quando cerchi prove per confermare le tue credenze spaventose, troverai situazioni e le etichetterai come tali.

Un giorno, mi raccontò, mentre lui guidava, lo vide in piedi da solo su un’estremità dell’asfalto mentre tutti gli altri bambini giocavano dall’altra parte della strada. Scese dalla macchina e corse verso di lui freneticamente e gli disse: “Ale, perché sei qui tutto solo e non ti unisci agli altri bambini? e lui rispose: “Papà, puoi toglierti di mezzo?

Questo illustra esattamente ciò che l’ansia può fare a noi genitori, può portarci a cercare prove di ciò che temiamo, e quindi iniziamo a trattarli come se il problema fosse reale, così facendo creiamo una nostra profezia in realtà.

Se questo diventa un modo abituale di affrontarli, invece di aiutarli a imparare a comportarsi in modo più appropriato con gli altri, potremmo inavvertitamente aiutarli a crearsi altri disagi. In altre parole, ciò che stavi cercando di prevenire si verificherà. Perdiamo di vista il logico e il reale, quando ciò accade, anche i tratti positivi possono diventare negativi.

Fermare la ricerca di ciò che temiamo è un’abilità genitoriale e di apprendimento importante da imparare.

 

Regola n. 2: cambia le lenti

Possiamo anche trasformare i lati positivi in ​​negativi quando non siamo in grado di vedere le cose buone seppellite nei comportamenti noiosi e fastidiosi che ci fanno impazzire. Quanto spesso ci preoccupiamo quando i nostri ragazzi sono ribelli con noi? Non ci piace quando si scontrano con noi in disaccordo con ciò che vogliamo che facciano. Quando dicono di no o si rifiutano di fare ciò che chiediamo, ci fanno arrabbiare.

È naturale arrabbiarsi con i nostri figli e etichettare il loro comportamento e atteggiamento come qualcosa di negativo, qualcosa che dobbiamo sistemare in loro. Mentre dobbiamo affrontare il comportamento risultante (rifiuto di conformarsi), la vera caratteristica del bambino non è necessariamente una cosa negativa.

Cambiando l’obiettivo nei nostri occhiali, invece di provare a cambiare i nostri figli, possiamo arrivare ad apprezzare la loro tendenza all’opposizione, anche se può essere estenuante e difficile da gestire.

Provate a guardarla in questo modo: vogliamo che i nostri figli crescano e siano adulti responsabili e indipendenti. La sfida e l’opposizione che vedi possono anche tradursi in un bambino che non ha paura di dire “no” alla pressione dei coetanei, o che ha forti capacità di leadership. Il nostro compito di genitori è di dirigere questa energia in modo appropriato ponendo dei limiti, conoscendo i nostri figli e cercando di mantenere le linee di comunicazione aperte con loro.

Vedere il positivo nei comportamenti dei nostri bambini è una sfida quando il comportamento rende la nostra vita più difficile o diversa da come vorremmo che le cose accadessero. È più facile visualizzare le cose in modo più positivo quando consenti e accetti che tuo figlio sia unico e diverso da te. Non devi permettere ogni cosa a tuo/a  figlio/a bambino, ma è utile cercare di fare un passo indietro e vedere la sua affermazione da una mentalità più positiva.

Un esercizio utile: se la tua tendenza è quella di vedere il bicchiere mezzo vuoto, pensa a  cosa ti servirebbe per vedere il bicchiere mezzo pieno?

Ecco il mio consiglio: ogni volta che ti trovi concentrato sui tratti negativi del tuo bambino, scrivi tre positivi su quel tratto o comportamento. Allenati a vedere le cose da una prospettiva diversa. Se tuo figlio è troppo sensibile, nota il positivo: la sua natura empatica. Se lei è polemica, nota il positivo: ha affermazione di sé.

La chiave è di notare gli aspetti positivi all’interno dei negativi del comportamento di tuo figlio, e quindi aiutarla/o a canalizzarlo correttamente. Potresti aiutarlo/a a passare dall’aggressività all’affermazione ponendo dei limiti attorno al suo comportamento, dando conseguenze per un comportamento inadeguato (e non le sue emozioni) e poi avendo conversazioni sulla risoluzione dei problemi su come gestire le cose in modo appropriato la prossima volta, per esempio. Ma in fondo, l’assertività di tuo figlio è uno strumento molto utile nel mondo reale, purché possa utilizzarla in modo sano. Il tuo compito è guidarla/o, aiutarla/o e insegnargli come farlo.

 

Regola n. 3: visualizza te stesso al posto di tuo figlio

Guarda tutti i comportamenti che ti fanno arrabbiare e chiediti cosa hai bisogno di capire a riguardo. Per fare questo, dovrai dare un’occhiata al cervello in via di sviluppo di tuo/a figlio/a e metterti nei suoi panni per un momento. Con questa nuova comprensione, sarai in grado di vedere il comportamento con meno ansia.

Diciamo che tuo figlio della scuola media vuole comprare le scarpe costose da ginnastica che tutti a scuola indossano, e si mette a urlare quando gli dici di no. Così urli anche tu: “Solo perché tutti le hanno, non significa che devi averle!” E poi pensi tra te e te: “Cosa è successo ai valori che gli abbiamo insegnato? Cosa gli succede? Come mai è diventato così egoista, esigente e maleducato?”

Ora fermati un attimo e visualizza davvero te stesso che entra nei suoi panni. Che cosa puoi ora vedere e capire che non  potevi vedere quando eri nelle tue scarpe? Forse puoi capire con più chiarezza che il problema riguarda meno le sneakers e molto altro sulla sua necessità di adattarsi al gruppo (e non essere diverso). Mentre cresce lui è in un posto dove sente l’urgenza di guardare e comportarsi come i suoi coetanei.

Hai mai provato a non preoccuparti di ciò che gli altri pensavano di te? Come hai fatto? Ora prova ad essere un adolescente o pre-adolescente e fallo. Quasi impossibile, giusto? Non fraintendetemi, capire il comportamento non significa che dovresti arrenderti e andare a comprargli le scarpe costose da ginnastica; significa semplicemente che puoi entrare in empatia con tuo/a figlio/a, e capire le sue esplosioni di rabbia conformandoti e comprendendolo/a  piuttosto che comportarti in modo preoccupato o arrabbiato.

Non prendetela sul personale. Questa nuova regola ti aiuterà sia ad entrare in empatia facendoti calmare prima di discutere di un suo comportamento che pensi sia inappropriato, sia a capire che alcuni comportamenti negativi di tuo/a figlio/a sono normali e in via di sviluppo. Questo può anche aiutarti a depersonalizzare ciò che stanno facendo e vedere il quadro generale un po ‘più chiaramente. In conclusione: il comportamento potrebbe non piacerti, ma almeno sarai in grado di vederlo per quello che è e non prenderlo sul personale.

 

Regola n. 4: chiediti: “È un comportamento negativo o una reazione a qualcos’altro?”

 

A volte trascuriamo l’effettiva causa del comportamento dei figli e lo etichettiamo come negativo. Ma una volta compreso il suo scopo, tutto ci sembra meno catastrofico. Per esempio: diciamo che i genitori di un bambino sono arrabbiati tra di loro per un po’ di tempo.

Il ragazzo percepisce la loro tensione e agisce. Se diventa la spugna emotiva della famiglia, apprende che quando si comporta in modo aggressivo, i suoi genitori si calmano tra di loro concentrandosi solo sul suo comportamento. Perché succede? Loro si concentrano sul comportamento negativo piuttosto che sui propri problemi l’uno con l’altro e si sentono più tranquilli a non dover affrontare le proprie difficoltà. Il bambino cresce e sa che un modo per mantenere i suoi genitori più armoniosi è avere dei problemi da risolvere. Questo accade per lo più inconsapevolmente.

Fai un passo indietro e prova a vedere se il comportamento è un’espressione di “fusione familiare“. Il comportamento del ragazzo dell’esempio esprime ciò che gli altri membri della famiglia non diranno l’un l’altro?

Oppure il suo comportamento aiuta gli altri a non concentrarsi su se stessi, ad abbattere le proprie lotte e comportamenti negativi? Questo si chiama “fusione”. I bambini “ci guardano per vivere”, e intuiranno ciò di cui la famiglia ha bisogno per mantenere un’equilibrio stabile e funzionante.

Ciò significa che agiranno e diventeranno la barra di alleggerimento, se necessario. Una volta che vedi la funzione di determinati comportamenti, puoi vedere il comportamento in una luce diversa.

 

Regola n. 5: Diverso va bene

È naturale sentirsi più positivi sugli altri quando sono “come” noi. Le differenze potrebbero renderci scomodi, ma tieni presente che diverso non è sinonimo di negativo. Se il tuo/a  figlio/a agisce, si comporta o pensa in modo diverso da te, invece di vederlo negativamente, riconosci la differenza e vai avanti.

È così facile vedere gli altri, in particolare i nostri bambini, da un luogo di preoccupazione, e la nostra immaginazione può davvero scatenarsi quando siamo stressati. Cerca di vedere i tuoi figli per quello che sono piuttosto che per chi temi possano diventare. Quando riuscirai a vederli in una luce positiva, ragionevole e realistica, li aiuterai a brillare, fiorire e prosperare.

 

COSA FANNO LE PERSONE CHE SONO FELICI PER ESSERE FELICI?

Normalmente pensiamo che l’obiettivo finale di tutti sia essere felici e amare la propria vita.

Ma quante persone davvero lo sono? Se mai incontrerai i pochi fortunati che amano sinceramente la vita che stanno vivendo, potresti chiedergli: “Cosa stai facendo in modo diverso dagli altri per stare così bene?”

Se questo pensiero ti è mai passato per la testa, ti diamo un piccolo elenco, in base alla nostra esperienza di coach, di cose che queste persone “fortunate” fanno per essere felici,  così da crearti spunti di riflessione per la tua vita.

1.Sono consapevoli  che la vita è breve.

Potrebbe sembrare un cliché, ma le persone che amano le loro vite sanno che ogni momento è un dono prezioso. Spesso hanno in mente la loro mortalità, non in modo ossessivo, ma in un modo che ricorda loro di vivere ogni giorno al massimo e di non dare per scontata una sola cosa.

2.Non chiedono l’attenzione degli altri.

Se sei felice e ami la vita che stai vivendo, non è necessario essere il centro costante dell’attenzione altrui. Le persone che amano le loro vite tendono ad essere sicure di sé e non hanno bisogno che tutti cadano ai loro piedi per sentirsi bene con se stessi.

3.Sono saggi nei  loro acquisti.

Le persone felici si rendono conto che essere impulsivi o troppo generosi in certi acquisti, creerà in loro conseguenze negative. Pensano prima di passare ai fatti, nel caso chiedono finanziamenti e si assicurano di non indebitarsi mai, perché ciò causerebbe uno stress non necessario.

4.Sono in contatto con i loro sentimenti.

Una cosa molto bella  della vita è amare le altre persone e sentire profondamente le nostre emozioni. Non possono garantire che le loro emozioni siano sempre buone, le persone che amano le loro vite si permettono di sentire ed esprimere emozioni, si rendono conto che i sentimenti fanno parte della vita e non li reprimono.

 5.Rivendicano il loro potere.

In altre parole, non permettono a nessuno di controllare il loro mondo. Per esempio: se qualcuno gli dice qualcosa di brutto , non gli lasciano spazio per rovinargli la vita. Cambiano ciò che possono, accettano ciò che non possono e lasciano che le emozioni negative li attraversino così da non lasciare che altre persone controllino il loro stato d’animo.

6.Consapevolmente agguerriti.

La vita non va mai come ci aspettiamo. Le persone felici lo sanno. Sanno che l’imprevisto può accadere, ma questo non gli impedisce di essere felici, semplicemente spostano le loro prospettive e trovano altre direzioni.

7.Sanno come controllare le loro azioni.

Alcune persone pensano che le azioni siano il risultato di qualche forza esterna. Quante volte hai sentito, “Mi ha fatto urlare perché ha detto qualcosa di stupido!” No. Nessuno ti fa gridare,tranne te. Sì, le persone possono farti arrabbiare, ma quello che fai con quella rabbia – e come lo incanali in un’azione – è un’altra storia. Le persone che amano le loro vite lo sanno.

8.Prendono la responsabilità delle proprie azioni.

Nessuno è perfetto. Come detto sopra, le persone felici sanno controllare le loro azioni. Tuttavia, a volte commettono errori. Se perdono temporaneamente il controllo e si comportano in un modo da  ferire qualcuno (o in modo non produttivo), si scusano. Dopo che si sono scusati, cambiano il loro comportamento.

9.Trasformano la loro passione in una carriera.

Probabilmente hai sentito la gente dire “Fai quello che ami e non lavorerai mai un giorno nella tua vita”. Molte persone sono d’accordo, ma non sanno come farlo accadere. Le persone che amano la vita sanno che c’è un modo per trasformare qualsiasi passione in un’opportunità economica.

10.Sanno di avere la capacità di controllare i loro pensieri.

Molte persone pensano che i loro pensieri siano senza controllo.Questo non è vero. In qualsiasi momento, hai la possibilità di scegliere un pensiero diverso., all’inizio potresti non crederci, ma più cambi il tuo pensiero in positivo più e più volte nella tua testa, più inizierai a viverlo davvero.

11.Si associano solo a persone positive che li rendono energeticamente forti.

Le persone felici non amano essere attorniati da persone negative. Si prosciugano e probabilmente preferiscono essere a casa a leggere un buon libro da soli rispetto a qualsiasi negatività. A nessuno piacciono i reclami, quindi le persone che amano le loro vite si circondano solo di altre persone positive.

12.A loro piace stare con le persone stare da soli.

Essere socievoli è divertente, ma anche essere soli ha i suoi benefici. Le persone che amano le loro vite sono in grado di incorporare entrambi nelle loro vite. Non necessariamente si appoggiano ad entrambi gli estremi; tendono ad avere equilibrio

 13.Sono fiduciosi nelle scelte che fanno.

Hanno la capacità di fare un passo indietro e analizzare logicamente le scelte che gli si presentano. Pensano prima di agire. Guardano le possibili conseguenze di ciascuna scelta. Una volta presa una decisione, ne sono fiduciosi. Anche se non risulta come previsto, possono cambiare le prospettive abbastanza facilmente e felicemente (vedi sopra).

14.Sanno come avere un’influenza positiva sugli altri.

Queste persone sanno che la loro vita è un esempio per il mondo. Sanno che altre persone li stanno guardando e cercano di essere da esempio. Vogliono solo diffondere felicità e gioia avendo un buon comportamento.

15.Amano se stessi.

Questo non è amore narcisistico (il narcisismo non è affatto amore per se stesso). Quello che vogliamo dire, concludendo,  è che a loro piace sinceramente chi sono. In altre parole, se fossero qualcun altro, probabilmente sarebbero amici con se stessi. Pensano di essere piuttosto fantastici.

Se non ami la tua vita, non perdere la speranza. Ci sono sempre dei cambiamenti che puoi fare per diventare più felice. Queste cose sono solo l’inizio per essere felici e amare la tua vita. Perché non provarne alcuni già da oggi?

 

La famosa “pausa di riflessione”, può aiutare a riunire la coppia?

Ci sono tre ragioni principali per cui le coppie si separano, la prima è per anticipare il divorzio, la seconda è per ottenere una nuova prospettiva sul matrimonio , e quella secondo me è la più importante e che vi deve far riflettere, la terza  per migliorare il matrimonio .

Sono un grande sostenitrice del valore funzionale di una piccola pausa di riflessione per rafforzare il matrimonio, una relazione che barcolla, una relazione che deve maturare,  se è fatta nel modo giusto per le giuste ragioni e se ci sono accordi chiari fin dall’inizio, un piccolo allontanamento per un breve periodo può aiutare.

Questa separazione può essere fatta in qualsiasi momento e, in effetti, viene fatta sempre da più coppie anche se ancora viene percepita dalla maggior parte della gente, come una cosa “sbagliata”.

Nella nostra cultura, la separazione, è vissuta come  la rottura definitiva della coppia. Si provano inizialmente e si cercano tante soluzioni, interventi e tattiche per riportare il matrimonio in carreggiata ma quando non c’è più nulla da fare, o almeno si crede non ci sia, ci si separa ma in definitiva si divorzia.

Piuttosto che un fine, tuttavia, la separazione può essere uno strumento utile per  stare insieme; sembra un controsenso, lo so, quando un matrimonio è nei guai e le relazioni sono fragili, la maggior parte delle persone, io per prima, pensava fosse meglio cercare di stare vicini al proprio partner.

Il pensiero di creare distanza in un momento del genere infatti, infonde molta paura di perdere il controllo del coniuge e della propria relazione. Questo si verifica maggiormente se il legame tra i due è stato indebolito da una fiducia tradita. Ma utilizzato con cura e abilità (e con qualche tipo di supporto professionale), la separazione temporanea può essere molto efficace per riavvicinare due persone.

Voglio darti allora qualche linea guida per una separazione temporanea efficace per riunire la coppia successivamente.

  1. Cerca un supporto di un professionista esterno a voi.  Alcune coppie possono farlo anche da sole, consiglio però vivamente di cercare qualche tipo di supporto per facilitare questo processo. Può essere complicato farlo da soli, specialmente se questo viene fatto mentre ci sono attualmente tensioni o problemi tra i coniugi. Questo può essere un life coach, un consulente di coppia, un terapeuta.
  2. Imposta aspettative chiare e ragionevoli.  Le regole di base sono indispensabili per mantenere un senso di fiducia tra le parti. Se una persona si aspetta di comunicare ogni giorno, ma l’altra no, ciò potrebbe causare sensazioni offensive. Sapere cosa aspettarsi evita questo tipo di situazione.
  3. Scopri il tuo obiettivo e chiedi quello del tuo partner.  Non dare per scontato che entrambi abbiate lo stesso obiettivo, avete davvero bisogno di essere d’accordo sul fatto che la vostra intenzione di vivere separati temporaneamente sia quella di migliorare il vostro rapporto/matrimonio. Ancora una volta, se uno dei coniugi pensa che la separazione sia un passo verso il processo di divorzio, ma l’altro pensa che sia un temporaneo “time-out”, ciò può causare una profonda spaccatura nella fiducia tra i due. Avere lo stesso obiettivo in questo esercizio è particolarmente importante per renderlo un esercizio di successo.
  4. Mantenere una comunicazione regolare.  Non avere alcun contatto per un lungo periodo di tempo può effettivamente iniziare a  danneggiare la connessione coniugale. Invece che una soluzione di “Assenza temporanea che fa sentire la mancanza”, se non vi sentirete per un tempo troppo prolungato potrebbe finire per diventare “Lontano dagli occhi, lontano dalla mente e dal cuore”.

La durata media di una separazione temporanea di rinnovamento è di circa sei mesi.

Per chi NON è adatta una separazione temporanea?

Ci sono alcune persone per le quali questo strumento non funzionerà. È fondamentale che ogni coniuge sia onesto con se stesso e onesto l’uno con l’altro sul motivo per cui sta facendo questo esercizio: se tu o il tuo coniuge state cercando di semplificare il processo di separazione per sentirvi meno in colpa e più leggeri, questo NON è lo strumento da utilizzare. Se non  intendi  stare con il tuo partner, la   cosa peggiore che puoi fare è  fingere  di essere interessato a lavorare con lui per tornare insieme.

Se sei confuso sull’opportunità o meno di rimanere nel matrimonio o nella relazione, è importante dirlo in anticipo. È molto più difficile per il coniuge che desidera restare insieme, sopportare la menzogna che appena la separazione terminerà torneranno insieme impegnati nella loro relazione, per poi invece scoprire in seguito che l’altro voleva andarsene da sempre.

Coloro che hanno avuto ripetute violazioni di fiducia o coloro che hanno difficoltà a credere, non dovrebbero provare una separazione temporanea di questo tipo. Questo esercizio richiede molta maturità e può sollevare più ansia di quanto valga per coloro che sono disonesti o insicuri.

Ovviamente pausa di riflessione può essere adattata in modo specifico alle tue esigenze e alla tua situazione e può essere implementata o annullata in qualsiasi momento. L’importante è il dialogo col partner e l’onestà.

Se hai bisogno di aiuto contattami senza impegno, ne parleremo per capire cosa è meglio fare per farti stare bene.

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