La miglior vendetta non è la vendetta. La miglior vendetta è sorridere all’odio. Imparare a soffocare la tua rabbia e mostrare agli altri che puoi essere felice. Perché non c’è strategia migliore che agire con calma e saggezza andando avanti, con uno sguardo fermo e un cuore pacifico, sapendo che non è necessario portare quel peso. Confucio disse saggiamente che prima di intraprendere un viaggio di vendetta, occorre scavare due fosse. Una per te e una per il tuo avversario.
Ma sfortunatamente, la vendetta sembra essere ancora molto”attraente”per l’essere umano. Molti clienti che vengono al percorso Separatamenteinsieme sono molto astiosi verso il partner e hanno questa voglia di vendicarsi per il male subito. Però qualcuno di particolarmente saggio diceva :
Ho usato la parola, “attrazione” , per una ragione precisa. Si perchè è un comportamento umano, lo sappiamo. In effetti, una cosa che scrittori e produttori cinematografici sanno bene è che la vendetta ci affascina. Attenzione,però, che la vendetta è come una medicina: aiuta a piccole dosi, ma se consumata in quantità elevate può ucciderci.
Edmond Dantès, il conte di Montecristo, è un ottimo esempio letterario. Ci ha insegnato che la miglior vendetta è servita fredda, senza fretta e perfettamente calcolata. Agatha Christie, nel frattempo, ci ha portato in un complotto complesso e altrettanto violento in “E poi non c’era nessuno” per insegnarci che il male dovrebbe essere adeguatamente vendicato.
La vendetta ci attrae e talvolta la giustifichiamo anche. Tuttavia, quali sono i processi mentali alla base?
Vendetta, un desiderio molto umano
La maggior parte di noi a un certo punto della propria vita si è sentita così addolorata, ferita e offesa che l’ombra di quella figura amara, ma quasi sempre allettante, ci è passata per la mente: la vendetta.
Le nostre bussole morali deviano di alcuni gradi e immaginiamo modi in cui possiamo dare loro un assaggio della loro stessa medicina.
Una cosa che dovrebbe essere chiara fin dall’inizio e che ci ricorda lo psichiatra Massimo Picozzi un grande esperto di comportamenti criminali – è che la vendetta ha poco a che fare con la moralità.
La vendetta è un impulso; è la catarsi della rabbia e dell’odio. Ad esempio, gli studi del professor Ernst Fehr dell’Università di Zurigo hanno rivelato che più del 40% delle decisioni che vengono prese nel mondo degli affari hanno come unico obiettivo la “vendetta” su un concorrente.
La stessa cosa accade con gli atti criminali. Più della metà di loro è commessa a causa del rancore accumulato verso qualcuno e da un espresso desiderio di vendicarsi. Mi costringe a presumere che una buona vendetta non esista.
Al di là dei suoi risultati, accade qualcosa di più inquietante, qualcosa di più rivelatore: diventiamo aggressori. In realtà perpetuiamo la deficienza morale della persona che originariamente ci ha ferito.
La miglior vendetta quindi non è LA VENDETTA
Sarebbe facile dire che la miglior vendetta non è vendicarsi perché è quello che detta la morale e il buon senso. Perché è quello che ci dicono i leader religiosi, spirituali e filosofici. Ma ora guardiamolo da un punto di vista puramente fisico e mentale.
Ad esempio, ti sei mai chiesto quale sia il profilo per le persone molto vendicative?
Profilo di persone vendicative:
- Scarsa gestione emotiva.
- Poca conoscenza di sé.
- La convinzione di sapere cosa è assoluto e universale. Essi sono la legge e la giustizia, un esempio di ciò che ogni persona dovrebbe essere.
- Vedere tutto come bianco o nero. O sei con me o non lo sei. Le cose sono fatte bene o sono fatte male.
- Poca empatia.
- Non perdonano né dimenticano, vivono incatenati al passato e al risentimento.
Come si evince da questo quadro, la vendetta o il desiderio di vendetta non hanno lati positivi. Questo impulso, questo bisogno, ti divora e fa sparire il buon senso.
Getti completamente via la tua possibilità di diventare una persona migliore e goderti la vita.
Nella vendetta non c’è altro che sofferenza e solitudine. Se una persona prova quel tipo di sentimento però, non è facile sconfiggerlo da soli. Occorre del tempo e forza interiore, un aiuto esterno può sicuramente essere la soluzione migliore per placare ire o rancori che se persistono dentro di te, possono diventare davvero letali per la tua vita.
Resto fedele alla mia conclusione: la miglior vendetta non è la vendetta. Se ci pensi andare avanti e mostrare alle persone che sei felice è la migliore vendetta di tutte.
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